SULLE TRACCE DELLA SERENISSIMA NEL VICENTINO

È una storia lunga 600 anni che viene raccontata attraverso 8 indizi, 8 soste che possono diventare ciascuna un viaggio, per esplorare un patrimonio culturale inaspettato.

Il percorso narrativo coinvolge 9 musei tra Malo, Marostica, Nova, Santorso, San Vito di Leguzzano, Schio, Valbrenta e Valdagno.

Nicolò Tron, un patrizio veneziano a Schio

La prima sosta di questo viaggio ha come protagonista la nostra città.
Nel ‘700 un imprenditore veneziano volle avviare qui la sua fabbrica.
Si chiamava Nicolò Tron, era un patrizio, pronipote dell’omonimo Doge, che da giovane fu ambasciatore della Repubblica di Venezia presso la Corte inglese. Si stabilì qui dopo che ai lanaioli di Schio venne concesso di produrre, oltre ai panni bassi, i panni alti, più pregiati e costosi.
Con lui facciamo iniziare la storia dell’industrializzazione delle terre vicentine, luoghi ricchi di acqua e di materie prime e abitati da genti ingegnose e da capitani d’industria.
Il suo opificio, che sorgeva nell’area ora occupata dalla tettoia degli operai di Giardino Jacquard – una delle tappe di questo viaggio – costituì a Schio il primo esempio di fabbrica modernamente concepita e fu il punto di avvio per i cambiamenti che sarebbero avvenuti nel secolo successivo.

Un’altra importante tappa racconta invece del legame speciale tra il pittore francese Louis Dorigny, la famiglia Tron e il nostro Museo Civico Palazzo Fogazzaro.

All’interno del museo è infatti possibile ammirare due tele del pittore francese Louis Dorigny.
Dorigny è attestato nei territori della Serenissima già dagli anni ‘70: abiterà a Verona e lavorerà per la nobiltà locale e veneziana. Nel 1700 ricevette dal patrizio Andrea Tron l’incarico per la decorazione del nuovo salone da ballo nel palazzo di famiglia di San Stae a Venezia.

Qui il soffitto venne decorato con un trionfo di Ercole al termine delle 12 fatiche, mentre 10 soprapporte e le decorazioni sopra i balconi erano adornate da dipinti ovali di altrettante virtù. Appartenenti a questi ultimi sono le tre opere esposte qui in museo, ossia l’Allegoria dell’Eloquenza, l’Allegoria della Pudicizia e l’Allegoria delle Fedeltà.
Il programma della decorazione è probabilmente un omaggio al primogenito Nicolò Tron, allora quindicenne, che si stava preparando a partire per il Collegio dei Nobili di Parma, dove come un novello Ercole avrebbe acquisito le virtù per ben governare se stesso e il mondo.

Se sei interessato a scoprire le altre soste di questo viaggio puoi farlo qui:

https://www.museialtovicentino.it/esperienza/eredita-della-serenissima/