Il progetto coinvolge operatori museali, tecnici esperti di decadimento cognitivo, un neuropsicologo e un gruppo di anziani con diagnosi di demenza.
Tramite visite guidate speciali e laboratori, i partecipanti – gli anziani e i loro accompagnatori – osservano alcuni oggetti esposti nel museo per poi discuterne tra loro: condividono pensieri, ricordi, associazioni e idee, dando così nuova vita – e magari un nuovo significato, tutto personale – alle opere d’arte.
Il percorso prevede l’accesso al museo a piccoli gruppi al fine di strutturare dei percorsi che siano fruibili e stimolanti, sia per l’anziano o la persona affetta da demenza, sia per il familiare o l’accompagnatore.
Al Museo Civico Palazzo Fogazzaro questo si traduce in un percorso stimolante, carico di emozioni e ricordi, in cui ci si confronta insieme su riti e tradizioni della vita della persona.
Dall’osservazione di alcune opere – tra cui i busti dell’Asilo Rossi e un dipinto raffigurante il rito battesimale – i partecipanti possono trovare spunti autobiografici da condividere, parlare dei ricordi dell’infanzia, discutere sui modi di dire e sulle tradizioni del loro tempo.
La cultura diviene così un’efficace risposta all’integrazione delle persone più fragili, in modo che il museo diventi un luogo accessibile a tutti, indipendentemente da età, contesto e limitazioni personali.