I tre ovali di Louis Dorigny

Particolare dell’Allegoria dell’Eloquenza, 1701-1702
© Andrea Tessaro – Andrea Tessaro

Esposti lungo le scalinate che portano al piano superiore, due dei tre ovali presenti al Museo realizzati dal pittore francese Louis Dorigny, nato a Parigi nel 1654 e figlio d’arte.

L’artista, dopo un soggiorno a Roma di 4 anni, e altri viaggi, è attestato nei territori della Serenissima già dagli anni ‘70.
Nel 1700 il pittore ricevette un incarico dal patrizio Andrea Tron per la decorazione del salone da ballo di Ca’ Tron a San Stae (Venezia), in occasione del 15esimo compleanno del figlio Niccolò.
I tre ovali presenti in questo palazzo provengono da quella decorazione.

Le allegorie presentano una figura accompagnata da un animale utile per identificare il soggetto, presentano la stessa impostazione prospettica, che tiene conto della visione dal basso cui erano destinati e mostrano l’abilità dell’artista negli scorci:

L’Allegoria dell’Eloquenza è accompagnata dalla figura di un pappagallo dal piumaggio rosso e verde, isolato all’estremità del quadro, con il corpo rivolto alla figura femminile ma il capo ruotato verso di noi.

L’Allegoria della Pudicizia raffigura una figura femminile coricata su un fianco mentre torce le spalle, quasi a nascondere il viso di cui si scorge solo il profilo. È accompagnata dalla tartaruga, che con il suo guscio richiama le virtù domestiche.

Infine l’Allegoria della Fedeltà, collocata nella sala degli affreschi del museo, in cui la virtù è rappresentata da una figura femminile affiancata da un levriero accovacciato e rivolto verso di lei: il movimento del braccio e della mano che con la punta delle dita accarezza lievemente l’animale, crea un circolo chiuso tra le due figure a segnalarne l’intimità e la fiducia reciproca.