Una delle opere scultoree più significative ed interessanti della Schio industriale di Alessandro Rossi è senz’altro ”La Tessitrice’’ dell’artista milanese Antonio Tantardini (1829-1879).
Commissionatagli nel 1870 dal Rossi per settemila lire, rappresenta ‘’L’Industria’’ della tessitura nella figura di una giovane donna che tiene una navetta nella mano destra.
Il forte simbolismo dell’opera ha il chiaro intento di celebrare l’antica arte della tessitura, evocando altre raffigurazioni classiche (come Penelope e Calipso), medievali e rinascimentali di figure femminili dedite all’arte della lana.
Nonostante l’impegno della famiglia Rossi dal punto di vista sociale, pur essendo questa una raffigurazione della donna in relazione al settore della lana, non dobbiamo scordare come esse, ieri ancora più di oggi, fossero pagate molto meno rispetto agli uomini.
La statua, scolpita in marmo, fu realizzata per l’atrio del Villino Rossi, dove con il suo candore spiccava sulla boiserie scura: rialzata da terra, poteva essere ammirata anzitutto in quanto elegante nudo femminile, ovvero come elemento decorativo.
La Tessitrice venne poi collocata, per un breve periodo, nel Palazzo dell’Intendenza di Finanza di Vicenza, per poi fare finalmente ritorno a Schio, prima al Lanificio Conte ed ora esposta nella sala affrescata del Museo Civico Palazzo Fogazzaro.