3. DI CARTA/PAPERMADE Biennale internazionale di arte contemporanea
10.12.2017 – 25.03.2018
Ci sono luoghi del cuore, ci sono rifugi, c’è la terra dove affondiamo invisibili radici, fatte di affetti, di memoria, di lingua e di cultura. C’è la Patria, la Matria, a volte matrigna. C’è quella radura nel bosco che solo noi sappiamo (in cui si placa l’inquietudine dell’esserci). Il non luogo tra le righe di un libro, nelle proiezioni del sogno o della fantasia. L’utopia.
Cosa significa essere a casa, di un luogo dire: è il mio posto? Cosa diciamo quando diciamo “Qui mi sento a casa” o “Vorrei sentirmi a casa in qualche luogo” o “Con te mi sento a casa”? Se l’uomo è animale sociale e politico, che parte ha l’altro in questo luogo chiamato casa? La casa c’era, c’è o va costruita? E come e quante volte? E molti altri grappoli di domande, quando parliamo di casa.
Il motivo e il sentimento dell’essere a casa sono altrettanto centrali ed enigmatici quanto il concetto di identità. Condividono l’abisso che soggiace ai pronomi quando diciamo: “io”, “noi”. Costituiscono il presupposto o il fine del dire e del fare. Ma davvero all’uomo è dato qualcosa che possa chiamare casa? o è inevitabilmente il suo sempre e solo un indefinito desiderio di? Un nostos, un viaggio di ritorno pungolato di nostalgia. Verso casa.
All’indistricabile compresenza di natura e cultura, di naturalità e artificialità propria della natura umana sospesa tra ambiente e trascendenza sembra essere preclusa una “tana” di quiete. E perciò nulla conta per l’uomo quanto il poter sentirsi a casa.
La curatrice Valeria Bertesina
È disponibile il catalogo della mostra ‘’.3 DI CARTA PAPERMADE. Biennale Internazionale di Opere di carta’’